Lun 20 Mag 2024
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Il Campo di Internamento di Ferramonti: unico nel suo genere, nessuno fu vittima di violenza

Il Campo di Internamento di Ferramonti di Tarsia in provincia di Cosenza non è celebre solo per essere stato il più grande tra quelli costruiti nell’estate del 1940 in Italia. È molto più importante perché al suo interno nessuno degli ebrei, slavi e apolidi internati fu vittima di violenza o direttamente deportato in Germania, primato per il quale è stato inserito tra i 100 Marcatori Identitari Distintivi (MID) della Calabria Straordinaria. In pochi ancora conoscono questo luogo e soprattutto il suo valore simbolico e pedagogico. Oggi, grazie ad una legge, gli studenti delle scuole superiori sono destinatari di specifici fondi per fare visita a luoghi come Ferramonti in Calabria che lo storico ebreo Jonathan Steinberg definì il più grande Kibbutz del continente europeo.

A ricordarlo e sottolinearlo non a caso oggi, 9 Maggio, 74esimo anniversario della Dichiarazione Schuman, fondativa dell’Europa unita ed al tempo stesso, Giorno della Memoria, delle vittime del terrorismo, interno e internazionale, e delle stragi di tale matrice, è Roberto Marti, presidente della commissione cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica del Senato della Repubblica, candidato della Lega Salvini al Parlamento Europeo nella Circoscrizione Italia Meridionale e tra i promotori della Legge Fondo Viaggi della Memoria, ribadendo l’importanza della cultura ed ancor di più della pratica della conoscenza e della consapevolezza sia da un punto di vista della crescita civica identitaria e nazionale, sia da un punto di vista dello sviluppo turistico-culturale dei territori.

La storia – aggiunge – non si studia solo sui libri di testo. Occorre esperienza e servono timbri sui passaporti per conoscere davvero il mondo. A questo mira una delle iniziative più importanti che il nostro gruppo parlamentare ha promosso in questa legislatura per sostenere ed alimentare di contenuti e nuovi e strumenti concreti la cultura e l’esperienza attiva del ricordo e della memoria.

L’Olocausto così come anche la tragedia silenziosa del popolo Istriano, continuano a portarsi dietro vuoti di sapere che possono essere colmati oggi solo coinvolgendo le nuove generazioni attraverso l’esperienza diretta e formativa nei luoghi simbolo di quelle tragedie, in quelli più famosi ed in quelli che sono rimasti oscurati dalla stessa narrativa nazionale, come ad esempio Ferramonti di Tarsia.

Proprio nella settimana della celebrazione del Giorno del Ricordo, nel febbraio scorso, è diventata legge un’altra proposta, sempre sostenuta dalla Lega, che istituisce un Concorso annuale per la realizzazione di un’installazione permanente a ricordo delle Vittime delle Foibe da esporre, per la durata di un anno, in uno dei tanti Capoluoghi di Regione italiani. L’arte – aggiunge il senatore leghista – è un potente strumento di pace, può parlare alle coscienze più di mille parole e contribuire a non perdere il ricordo di eventi storici, anche terribili come questi, e a sensibilizzare le coscienze affinché non si ripetano più.

E va in questa stessa direzione – prosegue il Presidente della commissione cultura del Senato – anche il disegno di legge con primo firmatario il nostro senatore Manfredi Potenti, che abbiamo voluto sostenere, per la valorizzazione dei Percorsi della memoria intesi come percorsi stradali, cammini, sentieri e qualunque via utile a raggiungere o collegare luoghi nei quali si sono svolti eventi significativi della seconda guerra mondiale. Sarà anche questa – conclude Marti – una ulteriore occasione per far sì che il Campo di Ferramonti di Tarsia, non a caso considerato uno dei MID della Calabria ancora inedita ed inesplorata, possa diventare destinazione permanente e privilegiata del turismo scolastico e culturale regionale e nazionale.